Programmi Futuri

Il Consiglio Direttivo evidenzia l’impegno rivolto anche per l’anno 2023 all’incremento dell’informazione ai soci e a tutta la cittadinanza con programmi formativi di vario genere (educazionali, sportivi, d’arte, di teatro e di cucina) nel tentativo di sensibilizzare in maniera sempre più incisiva la popolazione sul problema diabete.

Ha in corso di preparazione il progetto denominato “ABILMENTE IN FORMA” che prevede la realizzazione di una palestra riabilitativa per diabetici cronici e/o amputati e ambulatorio sociale da destinare, in parte, a visite mediche gratuite per persone meno abbienti

Il bene salute è prodotto dall’impegno di vari e differenti interlocutori non solo provenienti dal mondo sanitario; occorre una maggiore responsabilizzazione di tutti, comprese le persone con diabete, allo scopo di ritardare se non prevenire l’insorgenza delle complicanze di questa malattia.

Il ruolo di assistenza sociale dell’Associazione è solo una parte della indispensabile attività. Dovrà risultare prevalente una maggiore informazione e la consapevolezza delle persone affette dal diabete. Questo processo di crescita nella stima di sé, della autosufficienza e della autodeterminazione devono fare emergere nell’individuo risorse latenti che lo portino ad appropriarsi consapevolmente del proprio potenziale, rovesciando la percezione dei limiti indotti dalla patologia raggiungendo risultati superiori alle proprie aspettative.

L’Associazione è da sempre impegnata perché la patologia diabetica sia affrontata in un’ottica di gestione integrata tra i medici specialistici e i medici di medicina generale, cosi come deliberato dalla Regione in un recente Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale, al fine di poter assicurare un miglioramento della qualità della vita del paziente e la prevenzione del diabete.

L’Associazione si pone l’obiettivo di ampliare e potenziare attività mediche e infiermeristiche nella propria struttura e diventare un punto di riferimento su una patologia complessa e poco conosciuta come il piede diabetico, ma che in Campania determina numeri paragonabili a una guerra, basti pensare che c’è un’amputazione parziale e/o totale del piede al giorno.